giovedì 20 dicembre 2012

Come evitare di pagare il contributo di disattivazione telefonico

Negli ultimi anni cambiare operatore telefonico è diventato molto più semplice, oggi basta una o due settimane per cambiare operatore, purtroppo però a volte il vecchio operatore pretende dei soldi per la cessazione del contratto, è questa richiesta legale?

La legge 40/2007 è abbastanza chiara al comma 3 cita "I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate da costi dell'operatore"

Quindi l'operatore non può chiedere penali ma solo "i costi", ebbene quando ho cambiato operatore mi sono visto arrivare una richiesta di 39€ per "CONTRIBUTO DI DISATTIVAZIONE" senza alcuna giustificazione ora a parte che io non disattivavo alcunché ma semplicemente cambiavo operatore ai sensi della legge sopra citata questi costi andavano "giustificati", in principio ho ignorato la richiesta anche perchè era giunta per posta ordinaria poi quando l'operatore ha cominciato a diventare insistente gli ho mandato una raccomandata (con ricevuta di ritorno) nella quale lo diffidavo a chiedermi quei soldi in quanto non mi avevano giustificato i costi.
Questo è il modello che ho usato (DOC) (RTF) (PDF)

Quando hanno cominciato a telefonarmi, più volte, minacciando di passare al recupero crediti la mia pratica (cosa a cui davo poco conto in realtà dato la modesta entità delle cifra) sono passato alla seconda fase.
Da pochi anni per le controversie con le compagnie telefoniche in ogni regione è attivo il CORECOM da cui bisogna obbligatoriamente passare prima di andare dal giudice di pace, infatti la legge vuole che prima di poter ricorrere alla giustizia ordinaria si debba fare richiesta di conciliazione presso il proprio corecom regionale, attenzione il proprio cioè quello della regione in cui si risiede e non quello dove ah sede l'operatore telefonico.
Qui trovate un elenco in fondo a questa pagina, i vari moduli da presentare vanno recuoerati dai singoli siti dei Corecom. 
Una volta presentate la domanda si verrà convocati assieme ad un rappresentante dell'operatore per cercare una soluzione alla controversia.
Passati 30 giorni dalla richiesta, anche se l'incontro non è ancora avvenuto,  si può passare a prensentare ricorso al giudice di pace.
Nel mio caso non ce ne è stato bisogno, prima ancora che l'incontro avvenisse mi ha contattato un legale dell'operatore che mi ha informato che avevano intenzione di annullare la richiesta dei 39€ in cambio volevano che gli firmassi una lettera nella quale a seguito della loro rinuncia al ricevere quei soldi io non pretendevo null'altro e davo loro mandato di disdire l'incontro al Corecom, ho firmato più che volentieri.
Molto probabilmente a loro costava di più mandare il legale all'incontro di conciliazione che rinunciare ai soldi.

In conclusione se vi chiedono dei soldi per cambiare operatore e non li giustificano per iscritto tali soldi non sono dovuti e quindi potete evitare di pagarli.


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