venerdì 20 maggio 2016

Tasse Ingiuste - Minimale Inps Artigiani e Commercianti

Torno a occuparmi di "Tasse ingiuste" ossia quelle tasse che non rispecchiano i principi base della contribuzione pubblica primo tra tutti la progressività delle imposte.

In questo caso parliamo dei famigerati contributi INPS, quelli che siamo obbligati a pagare per avere una pensione quando saremo troppo vecchi per lavorare, quelli che non si sa se ci assicureranno una pensione dignitosa.

Esistono varie aliquote di contribuzione in relazione al tipo di attività, per fare un esempio un dipendente versa oltre il 35% di contributi INPS calcolati sul sulla sua contribuzione lorda mentre un libero professionista versa il 27% e un commerciante il 23%.

Non voglio soffermarmi sul fatto che sia scorretto avere aliquote differenti ma su una vera e propria ingiustizia che affligge artigiani e commercianti.
I loro contributi vengono calcolati sulla base del loro redditto come gli altri ma a loro viene applicata una contribuzione minima calcolata su di un reddito minimale che per il 2015 è di € 15.548, cioè l'INPS ti dice che tu nel 2015 devi versare almeno 3600€ di contributi poi se superi la soglia minima paghi la differenza ma se invece guadagni meno ciccia.
Perché questo trattamento? se uno un anno ha dei seri problemi e guadagna meno di 15,000€ perché deve pagare i contributi come se avesse guadagnato di più?
Per farvi capire quanto sia assurda la cosa vi faccio un semplice schemino paragonando la contribuzione INPS di un commerciante con quello di un libero professionista.

Reddito lordo €Commerciante (23%)Libero Professionista (27%)
5.00036001350
10.00036002700
15.00036004050
20.00046005400
30.00069008100

Come si vede, rispetto ad un libero professionista il commercianti e artigiani hanno una contribuzione più piatta, se guadagnano poco pagano, in rapporto, tanto, se guadagnano tanto pagano molto meno rispetto ad un professionista.
Sembra una norma fatta apposta per favorire i grandi commercianti rispetto a quelli piccoli, infatti con questa tassazione un piccolo negozio o un piccolo laboratorio sono molto penalizzati mentre chi guadagna tanto, anche se paga in proporzione, lo è molto di meno.
Inoltre fino all'introduzione del regime dei minimi questo perverso meccanismo impediva di avviare piccole attività dal giro di affari ridotto perché comunque ti ritrovavi a pagare sempre 3600€ ogni anno.

Conclusione
Il minimale per artigiani e commercianti andrebbe abolito perché non è equo mentre la loro aliquota andrebbe allineata a quella delle partite iva.

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