mercoledì 18 maggio 2016

Tasse ingiuste - Rate non pagate e la vendetta dello stato

Torniamo a parlare di tasse ingiuste, quelle tasse che, a mio dire, sono sbagliate per principio, oggi vi parlo delle sanzioni e di un meccanismo perverso che chiamerò "la vendetta dello stato".

Premessa
Premetto che è dovere pagare la tasse per contribuire ai servizi ma è anche vero che però lo stato deve trattare il contribuente sempre alla pari ed evitare che venga vessato.

Pagare le tasse alla scadenza è un dovere e se queste vengono pagate in ritardo è giusto subire come punizione l'applicazione di una sanzione, se questa non vi fosse tutti quanti pagheremmo in ritardo non essendoci conseguenze.

Quello che però mi preme illustrare è che una di queste sanzioni è assurda e tremendamente ingiusta.

Pagare le tasse in ritardo non può essere considerata evasione perchè in realtà nulla è stato nascosto allo stato, le dichiarazioni sono state consegnate, semplicemente per un qualche motivo il contribuente non ha pagato nei termini.
I motivi posso essere i più vari, dalla crisi al cliente che non paga, questo nel nostro caso non interessa.

Il caso
Supponiamo che MisterX presenta il suo modello unico e deve pagare allo stato 2000 euro di Irpef (Mister X ha una base imponibile di circa 9000€, in pratica un poveraccio).
MisterX però non ha ancora ricevuto dei pagamenti dai suoi clienti e quindi non ha in cassa i soldi da versare allo stato perché nel frattempo doveva mangiare e pagare le bollette anche lui, decide di pagare quello che può e a fronte di un debito di 2000€ ne versa appena 1000€.

Cosa accade adesso?
MisterX ha tre possibilità:

  1. pagare oltre la scadenza con il "ravvedimento operoso", cioè con una maggiorazione del 3% circa in più.
  2. può attendere che l'Agenzia delle entrate fatti i conti gli mandi un avviso di accertamento bonario, in pratica una raccomandata nella quale gli intima di saldare il suo debito di 1000€ con una sanzione pari al 10%
  3. Attendere che il debito venga iscritto a ruolo e quindi arrivi la cartella di Equitalia, in quel caso la sanzione sarà del 30%

Nel caso 1 si  ha tempo per pagare fino a che non arriva l'accertamento, di può pagare tutto o un parte anche i più volte.
Nel caso 2 occorre pagare entro 30 giorni da quando si ritira l'avviso, volendo si può pagare un 6 rate trimestrali o in 20 rate trimestrali se si superano i 5000€
Nel caso 3 occorre pagare entro 60 giorni da quando si ritira la cartella, volendo si può pagare fino a 72 rate mensili ma di importo minimo di 100€

Riassumiamo i metodi che MisterX ha per pagare

Descizione Sanzione Totale Rateizzabile Scadenza 
Ravvedimento operoso circa 3% 1.030 € No ma può essere pagato a pezzi Fino all'emissione dell'avviso
Avviso Bonario 10% 1.100 € Si, max 6 rate trimestrali 30gg
Cartella esattoriale 30% 1.300 € Si, max 72 rate da almeno 100€  60gg

MisterX ovviamente vuole pagare il meno possibile perchè se faceva fatica prima figuriamoci adesso che le cifre sono più alte.
Quando arriva l'avviso di accertamento decide di pagare a rate, visto che, nel suo caso, il massimo sono 6 rate pagherà 183€ a rata.
Ogni rata è composta da circa 166€ di imposta e 17 euro circa di sanzione.

Fin qui tutto bene ma cosa succede se, mettiamo caso, dopo la seconda rata pagat MisterX resta di nuovo senza soldi?
Intanto può pagare la rata in ritardo fino a tre mesi (va saldata prima di quella successiva) usando lo strumento del ravvedimento (3% in più di rata) ma se non ci riesce lo stesso?
In questo caso scatta la "Vendetta dello Stato", l'importo residuo (pari a 668€) diventa una cartella esattoriale ma, e qui fate bene attenzione, la sanzione in questo caso non è più del 30% ma ben del 60%, cioè lo stato ti punisce per non aver rispettato la precedente rateazione.

Ricapitoliamo
Lui dei 1000€ iniziali ha versato due rate da 183 pagando 332€ di irpef e 34€ di sanzione.
Per estinguire il debito dovrebbe versare ancora 668€ di irpef e 66€ di sanzione.
Non avendo onorato due rate il debito viene iscritto a ruolo con la sanzione del 60% quindi MisterX si ritrova a pagare sempre i 668€ di prima ma una nuova sanzione da 401€ per una cartella esattoriale di ben 1069€ .
Quindi a conti fatti questo scherzo costa a MisterX ben 1435€ tenuto conto del valore della cartella e delle due rate già versate allo stato.

Il paradosso
Se invece di voler pagare subito a rate avesse atteso la cartella esattoriale avrebbe pagato meno, 1300€ contro 1435€, questo è assurdo, non si può punire con un aumento del genere un contribuente che aveva già iniziato a saldare il suo debito.
Io qui ho usato dei numeri semplici ma immaginiamo un medio imprenditore che abbia un debito di 100.000 con il fisco, per lui le stare dietro alle rate potrebbero essere un serio problema, in caso di accertamento anche se in quel caso ne può chiedere 20 rate dovrebbe versare 110.000€ ossia 5.500€ ogni tre mesi, se ne saltasse due potrebbe ritrovarsi a tirare fuori anche 50.000€ in più e in quel caso sarebbe la fine.

Conclusione
Punire un contribuente che manifesta palesemente la volontà di pagare il suo debito aumentandolo è ingiusto e inumano, la sanzione finale dovrebbe restare invariata al 30%, anzi io la abbasserei proprio a chi comincia a pagare in fase di accertamento, lo considererei una sorta di anticipo e pazienza se poi non ha saldato tutte le rate, salderà quando riceverà la cartella.
L'atteggiamento di voler pagare va premiano non bastonato.



Nessun commento:

Posta un commento