venerdì 22 febbraio 2019

I treni smart non lo sono manco per un cazzo

Riflessione sui ritardi dei treni.
Oggi si parla di Tav, treni smart e tecnologici ma all'atto pratico accadono cose poco comprensibili a noi mortali.
Si presume che un buon treno a prescindere dal suo livello di comfort sia quello che arriva e parte puntuale.
Se il ritardo non è tollerabile da parte di un treno che percorre un breve itinerario è invece comprensibile quando questi percorra un lungo tragitto.
Quello che non è invece comprensibile è perché a fronte di un ritardo non vengano messi in campo tutti gli strumenti per evitare che questo aumenti e per cercare di ridurre tale ritardo.
Fatta questa premessa ecco la cosa per me "assurda" che è successa.

Ero a Milano in attesa di un treno Tav per Torino.
Il treno sarebbe dovuto arrivare a Milano alle 20:00 e ripartire dopo una sosta di 15 minuti alle 20:15.
Il treno aveva 10 minuti di ritardo che dopo un po sono divenuti 20.
Quindi alle 20:20 il treno arriva.
Ora quello che mi sarei aspettato da un sistema furbo è che un treno che arriva in ritardo riparta il più presto possibile, giusto il tempo di far scendere e salire i passeggeri.
D'altronde dato che il treno era arrivato ben oltre l'orario previsto di partenza tutti quelli che dovevano prenderlo di sicuro erano già arrivati in stazione.
Invece cosa accade? senza nessun apparente motivo il treno effettua comunque la sosta di 15 minuti ripartendo alle 20:35.
CHE CAVOLO DI SENSO HA?
Perché mai non ripartire subito guadagnando ben 10 minuti di tempo dimezzando così il ritardo?
No è una soluzione troppo furba per le nostre ferrovie, meglio far aspettare ulteriormente gente che si era già rotta le palle in precedenza attendendo un treno in ritardo piuttosto che cercare una soluzione.

Treni smart, si smart come sto cazzo.

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